Pro Loco Fvg, un “esercito” di 23 mila volontari pronti a rimettersi in moto per riannodare i fili di un discorso interrotto dalla lunga emergenza sanitaria, con la sospensione della stragrande maggioranza degli eventi in tutto il Friuli Venezia Giulia. Lo hanno confermato gli Stati generali di queste associazioni annunciati all’assemblea generale di fine giugno a Palmanova e riunitisi ieri all’Albergo ristorante Belvedere di Tricesimo e che hanno, appunto, costituito un punto di ripartenza per l’attività dopo le sfide poste dalla pandemia. Convocata dal Comitato regionale Unpli, la giornata ha visto i rappresentanti di un’ottantina di Pro Loco aderenti da tutte le aree del territorio regionale lavorare divisi in gruppi per progettare insieme il proprio futuro. I risultati saranno ora base di partenza per definire l’attività dei prossimi anni.
L’accettazione delle associate.
«Un momento di riflessione comunitaria – ha spiegato il presidente del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unione Nazionale tra le Pro Loco d’Italia, Valter Pezzarini – che ci ha fatto comprendere come dopo le fasi acute dell’emergenza sanitaria, nelle quali abbiamo dovuto rinunciare a circa l’80% dei nostri eventi, non potevamo tornare a operare come se niente fosse successo, utilizzando invece questo momento per strutturare un futuro di rinnovamento per tutto il nostro movimento».
Pezzarini e gli amici del Trentino.
Interessanti i punti analizzati nei lavori coordinati dalla segreteria del Comitato regionale Fvg in collaborazione con l’Unpli Trentino (con la squadra trentina guidata dal vicepresidente Fabio Chiodega e dal direttore Ivo Povinelli) attorno a temi scelti per la giornata: Servizi di cui le Pro Loco hanno bisogno; Com’è cambiato il modo di “fare” Pro Loco oggi; Attività Pro Loco: dall’enogastronomia alla cultura; Contributi di idee dalle Pro Loco per il territorio; I rapporti delle Pro Loco con le Istituzioni; Ricambio Pro Loco: costruire e trasmettere il nostro futuro; Governare una Pro Loco più il tema a sorpresa Continuità dei progetti di volontariato. Questi i dati associativi emersi da un questionario preparatorio ai lavori. Il 60% dei volontari coinvolti ha tra i 26 e 65 anni, solo il 2% tra i 18 e 25 anni, stessa percentuale degli ultrasettantenni, mentre il 36% ha tra 56 e 70 anni. Riguardo la partecipazione femminile, il numero medio di donne presenti nei consigli direttivi delle Pro Loco è di 3,44. Il numero medio di soci per Pro Loco è 83,41.
Un lavoro di gruppo.
«Oltre a proposte per ciascuno dei temi affrontati – ha aggiunto Pezzarini – è emersa l’unità del nostro mondo, con i suoi 23 mila volontari pronti a rimettersi in moto, anche se va detto che pur durante i lockdown diverse realtà hanno continuato a operare per il bene delle proprie comunità e nell’estate appena trascorsa siamo riusciti a recuperare la metà degli eventi pre pandemia. Digitalizzazione, sburocratizzazione, formazione, coinvolgimento di forze nuove, a partire dai giovani delle comunità di provenienza: queste le sfide comuni tra le varie nostre realtà per l’immediato futuro. Ho visto tanta passione in questi Stati generali e sono ottimista per quello che le Pro Loco potranno fare in futuro».
Durante la giornata il consigliere regionale Edy Morandini ha portato il suo saluto e quello dell’assessore regionale al turismo e attività produttive Sergio Emidio Bini: una presenza che ha rimarcato la vicinanza della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia al mondo delle Pro Loco.
Altro momento di riflessione.
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In copertina, il centro storico di Tricesimo durante una manifestazione estiva.